Poiché il progetto prevede l’allestimento di laboratori e la realizzazione di attività reiterabili questo potrà facilitare la replicabilità in altri contesti territoriali con caratteristiche simili a quelle che caratterizzano la proposta progettuale.

Il modello Sam cui ci ispiriamo vede tra le proprie caratteristiche la realizzazione di un processo continuo di disseminazione, contaminazione, modellizzazione anche grazie ai gruppi tematici permanenti (accompagnamento, formazione e monitoraggio/valutazione) composti da rappresentanze della scuola (Dirigenti Scolastici e docenti) e delle Associazioni: entrambi garantiscono l’attenzione agli elementi relazionali fungendo da snodo sia interno alle organizzazioni sia nei confronti dei minorenni e delle loro famiglie. Il loro coordinamento è garantito dalla partecipazione dei rappresentanti dei partner inter-istituzionali.

La progettazione di 3 Atelier Digitali qualificati dal punto tecnologico, digitale e della metodologia laboratoriale/relazionale, da realizzarsi nell’ambito di tre realtà territoriali caratterizzate da una dimensione sociale disagiata e a rischio di marginalità anche per la significativa presenza di famiglie con origini migratorie, offre la possibilità di sperimentare un modello da attuarsi successivamente in altre aree urbane con contesto sociale analogo. L’attuale emergenza sanitaria ha evidenziato la necessità di creare soluzioni flessibili e adattabili alle diverse situazioni ma capaci di guardare al futuro dei ragazzi con occhi creativi e predittivi.

La proposta progettuale è replicabile perché fondata su bisogni del territorio: qualificare zone più disagiate della città con iniziative aggregative dove i ragazzi possano trovare uno spazio oltre il tempo scuola, a forte valenza relazionale, connotate da innovazione tecnologica che li proietti nel futuro. È replicabile perché la comunità educante del Sam è una comunità attrezzata per accettare le sfide del cambiamento